| Età | Altezza | cm | Peso | kg | |
|---|---|---|---|---|---|
| Occhi | Carnagione | Capelli |
| Forza | 0 | Mente | 0 | Salute | 0 |
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| Energia | 0 | Carisma | 0 | Mana | 0 |
| Esperienza | 0 | Allineamento | |||
Circa 40 anni.
E’ un uomo alto, dalla figura longilinea e imponente, la pelle chiara come cera vecchia, tesa e segnata da anni di digiuni e veglie. È completamente calvo. La testa e il viso sono solcati da segni in rilievo simili a cicatrici, che non sono frutto di ferite, ma di marchi rituali incisi a fuoco negli anni: ogni simbolo rappresenta un peccato "purgato" tramite tortura o confessione.
Gli occhi sono piccoli, chiari, freddi come vetro ghiacciato, incassati in orbite profonde, circondate da occhiaie violacee. Le sue mani sono nodose, lunghe, esperte: conoscono ogni angolo del corpo umano, ogni nervo, ogni tendine.
La veste che indossa è di lana grezza, semplice ma impeccabilmente ordinata. Alla cintura porta un rosario di ossa, uno strumento di penitenza, ma anche di timore per chi lo conosce.
Ora è giunto in questa nuova terra. E qui cercherà qualcuno a cui possa servire la sua “arte”.
Il suo credo: "purgatio per legem” (purificazione tramite la legge)
E’ ossessivamente devoto alla legge. Non distingue tra misericordia e giustizia: per lui sono una sola cosa, e la legge è la voce stessa di chi Comanda. Il peccato non si redime, si estirpa. Non prova odio, ma nemmeno pietà.
È convinto che la sofferenza sia uno strumento divino, una lingua sacra che solo alcuni sono chiamati a "parlare".
La sua calma glaciale durante gli interrogatori è leggendaria. Parla poco, ma quando lo fa, le sue parole hanno il peso di una condanna. Per lui la tortura non è crudeltà, ma una forma di liturgia.
Nato in un villaggio sperduto delle Terre del Nord durante un inverno durissimo. Era il figlio di un mugnaio e di una guaritrice erborista, accusata di stregoneria quando lui aveva 9 anni. Venne arsa viva nella piazza del villaggio.
Il giovane Grok, testimone della scena, non pianse: vide nell'esecuzione un ordine superiore, una rivelazione.
A 13 anni venne mandato in un monastero dove si distinse subito per la sua intelligenza acuta e la totale mancanza di compassione. Studiò diritto, testi sulle leggi e i "manuali inquisitoriali". Ma fu nel sotterraneo della Biblioteca di Tolosia che trovò il Codex Intractabilis, un antico tomo che descriveva in dettaglio metodi di confessione forzata, basati su "equilibrio tra dolore e redenzione". Quel libro lo trasformò per sempre.
Entrato nell'Ordo Iudicii, si fece notare per la sua dedizione fanatica alla purificazione morale attraverso la legge.
Nei vent'anni successivi, viaggiò tra abbazie e carceri, estirpando eretici, streghe, bestemmiatori e persino nobili corrotti. Non uccideva quasi mai con le sue mani: conduceva all’ammissione, alla vergogna, alla dannazione o alla salvezza, ma sempre nel nome della legge.
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Equipaggiamento |
Privilegi • Alcuni raccontano che non abbia mai sorriso, tranne una volta, durante l’impiccagione di un abate accusato di simonia. • Si dice che tenga un registro segreto con annotazioni sui peccati più ricorrenti di chi interroga, da usare contro di loro se necessario. • Altri sostengono che parli latino anche nel sonno, e che ogni notte si flagelli prima di dormire. • Marchi rituali a forma di croce, serpente e fiamma incisi in rilievo sulla testa e sul collo. • Porta con sé un libro rilegato in pelle nera: il "Liber Iudiciorum", scritto a mano con aggiunte personali. • Si dice che abbia pianto una sola volta, davanti al cadavere di un confessore che si era suicidato pur di non tradire un peccatore. |
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Attacchi |
Altro |