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Nyshka

Età32 Altezza175 cm Peso64 kg
OcchiPaglierini CarnagioneGrigia CapelliNeri

Statistiche

Forza640 Mente295 Salute560
Energia600 Carisma298 Mana200
Esperienza3 AllineamentoCaotico - Neutrale

Descrizione

Nyshka è carne guasta con la pretesa di essere umana.
La pelle, grigio-muffa su ossa spigolose, pulsa di vene scure. Addosso ha l’aspetto della rovina - quella viscida, che puzza di selvaggio e di sogni marciti. È lunga, proporzionata, e quando si muove ogni giuntura si ricorda troppo bene la violenza della nascita. Lineamenti rotti, piegati, contaminati, rovinati da tagli rituali e tatuaggi neri che scendono come lacrime marce dagli occhi, ricamando le guance in rune storte. Ci sono cicatrici, tagli netti, messi lì con intenzione e godimento. Le orbite affondate incorniciano occhi paglierini, che puntano e scavano. Mandibola pesante e sporgente rompe l'armonia della faccia, come se volesse uscire da sola, morderla da dentro. Le orecchie, a punta e incise da anelli d'osso e ferro, spuntano dai capelli neri a mo' di punte d'arma.

Storia

"Nyshka" è un suono che le è rimasto addosso. Lei, quando parla a se stessa, o alle ombre che le rispondono, si chiama Tharr-Mekh. E' il nome orchesco, che non esiste più in bocca a nessuno. Vuol dire "cuore storto", "quello che batte dove non deve".

Dicerie e superstizioni:

~ Dicono che non abbia mai vissuto tra la gente. Che le porte le siano sempre state chiuse, anche da bambina, e che abbia imparato a bussare solo per sfondarle. C'è chi racconta che fu scacciata da tre villaggi prima dei dieci anni, che la sua casa sia fatta di ossa, rami intrecciati e pelli secche, nascosta in un punto della palude e che cambi sempre posto. Si dice che abbia vissuto tre inverni interi nuda nella palude, nutrendosi solo di radici e insetti. E che il gelo, invece di ucciderla, le abbia insegnato una lingua che solo lei e i corvi capiscono.

~ Dicono sia scivolata fuori da un sacco d'ossa e bile lasciato in un tempio distrutto. La madre pare fosse già fredda e che il prete che tentò di benedirla si fece Monaco del Silenzio da lì in poi. Sembra che del padre non resti nulla: che lo abbia consumato secondo il rito, carne e ossa, per far passare la forza dal sangue al sangue.

~ Pare che prepari unguenti che odorano di carne bollita e ruggine. Roba che brucia prima la pelle e poi i ricordi. Ma funziona, dicono. A un prezzo. La si è vista raccogliere denti umani nei letti dei torrenti secchi, e distillare il veleno delle rane palustri in lacrime - "una sola goccia nell'occhio, e vedi la morte; due, e ci parli”. Alcuni giurano di averla vista parlare ai coccodrilli delle paludi, altri dicono che siano i vermi a rispondere, sibilando nel fango ogni volta che lei passa.

~ Pare che conosca parole che possono fermare un travaglio. O accelerarlo. Ma non sempre nella direzione giusta.

~ Dicono che suo marito fosse un Mezzorco grosso, con mani da taglialegna. Pare che lei lo abbia amato, a modo suo. Poi, una notte, la palude lo prese. In certi riti, l'amore va sepolto vivo per restare intero.

~ Ha il cuore dalla parte sbagliata. Non in senso poetico: proprio fisicamente, spostato, storto, nascosto sotto una costola crepata.

~ Solo i bambini, dicono: “Ha dita fredde, ma non graffiano. Sembrano fatte per prendere cose che nessuno vuole."; “Mi ha insegnato una parola che fa dormire i mostri. Ma non la posso dire a nessuno. Se no si svegliano.”; “Una volta ho pianto tanto. Lei era lì. Non ha fatto niente. Ma le rane si sono messe a cantare, e poi non piangevo più.”; “Mi ha guardato. Tanto. Poi mi ha detto che non sono malato. Da allora dormo meglio.”

Equipaggiamento
Privilegi
Attacchi
Altro

Animali / Famigli

  • Gnat (Scimmia)
    Descrizione: Nyshka la ignora per la maggior parte del tempo, ma se sparisce, la cerca. Non lo ammette, ma la cerca. Tra loro c’è una comprensione muta, fatta di sguardi e silenzi. Gnat sembra sapere sempre cosa sta per succedere. A volte completa i gesti di Nyshka, come se fosse parte dei suoi riti. A volte è l’unica creatura che Nyshka lascia toccarla. Nessuno sa perché stiano insieme, ma chi le ha viste giura: separarli porta male.