Vero nome: KEIRA
Nome con il quale si presenta: ANIRA da “anemos” (vento, soffio) e “ira” inteso come forza vitale.
Anira è colei che non resta mai ferma, che porta trasformazione ovunque passi, che sa essere vibrante e discreta allo stesso tempo.

Keira non è mai appartenuta a nessun luogo, a nessuno.
Non ha radici da proteggere, né affetti da difendere.
Cresciuta ai margini, tra vicoli polverosi e mercati strillanti, ha imparato presto che il mondo non fa sconti a chi esita. Suo padre era un uomo che parlava poco e beveva troppo. Sua madre, una voce dolce persa tra le ombre.
Di entrambi ha trattenuto il necessario. La fermezza nei gesti, la capacità di sparire quando serve e saper guardare le persone oltre le apparenze, dai gesti, dalle opinioni.

Non ha mai rubato per sopravvivere, ma ha saputo cogliere ciò che la vita le ha lasciato incustodito. Non ha mai chiesto aiuto, e raramente l’ha dato. Keira è diventata Anira quando ha capito che a nessuno voleva mostrare chi è davvero. Un nome come un mantello, un’idea da indossare per non dover spiegare. Non mente, ma evita. Non si nasconde, ma sfugge.

Vive ogni giorno come fosse l’ultimo, non per disperazione, ma per scelta.
Ride forte, corre veloce, si arrampica dove altri esitano.
Ama il rischio, il gioco, il vento in faccia e la vertigine delle scelte improvvise.
Non vuole legami, non per paura, ma perché sa che le catene hanno mille forme, anche le più gentili.

Chi la incontra la ricorda. Per lo sguardo sfuggente ma penetrante allo stesso tempo. Per la battuta ironica ma anche tagliente. Per il sorriso sfrontato ma forse utile a mascherare la realtà.
Forse Keira è davvero così o forse è ciò che vuol far vedere di sé.