Uomo dall'aspetto composto, di circa trent'anni. Capelli castani, morbidi e ricci, spesso ricadono sulla fronte, un po' spettinati. Occhi azzurri, cangianti come certi cieli d'inverno, che sembrano osservare, più che fissare. Il volto è regolare, i lineamenti gentili ma segnati da un'ombra lieve, come se portasse dentro qualcosa che non dice. Ha un portamento discreto, mai imponente, e un corpo snello ma resistente. Le sue mani sono sottili e affusolate, il suo modo di muoversi attento, misurato. C'è qualcosa in lui che non vuole essere notato e, proprio per questo, resta impresso nella memoria.

Chi lo incontra per la prima volta potrebbe pensare che sia un uomo riservato, forse un po' distante. In realtà è solo attento, abituato a osservare prima di parlare. C'è gentilezza nei suoi modi, mai ostentata, e un rispetto naturale per chi lo circonda. Ha una calma che sembra nascere da qualcosa che non racconta, e che raramente nomina. Non è incline alla violenza, né a giudizi affrettati: preferisce capire, ascoltare, essere utile. La sua presenza non è invadente, ma tende a farsi ricordare per piccoli gesti, sguardi sinceri, parole scelte con cura. Non cerca lo scontro, e chi lo guarda con occhi impazienti può scambiarlo per debolezza. Ma chi resta abbastanza vicino da ascoltare, capisce che la sua forza è fatta di tenacia silenziosa. Non parla quasi mai del suo passato.